Implicazioni dell'insegnamento gratuito o a offerta libera del qigong di R. Testa #zhinengqigong #dana #vipassana #qigong
Da qualche anno alcuni dei miei insegnamenti sono a offerta libera e da quest’anno ho aggiunto un mini-corso di introduzione al qigong in tre incontri (Ferri del mestiere 1) che viene anche lui donato gratuitamente.
Questa idea di offrire i corsi così invece che nella solita modalità a pagamento è nata dalla mia volontà di diffondere alcuni principi della meditazione Vipassana che da prassi, sono sempre offerti gratuitamente come gratuitamente sono stati offerti da chi ha iniziato a far girare la ruota del Dhamma. Ovviamente chi diffonde gli insegnamenti ha bisogno di sostentamento e quindi la gratitudine di chi li ascolta si esprime in una libera offerta, così come è sempre stato per il Sangha buddhista.
Questo modo di procedere spezza il legame di scambio mediato dal denaro che invece genera sempre un debitore e un creditore, un contratto che deve venire eseguito e un’obbligazione che si estingue con l’esecuzione della prestazione.
Il fatto di partecipare a un corso nella modalità a offerta libera ha il vantaggio di liberare le parti da questo vincolo simil-contrattuale. Da parte dell’insegnante c’è possibilità di ampia manovra sulle modalità di gestione del corso sia nei contenuti che nella forma e da parte di chi partecipa c’è libertà nella fruizione che si esprime in vari modi. La connessione fra insegnante e allievo non è mediata dal denaro, ma avviene perciò direttamente a livello del contenuto dell’insegnamento. Questo ha dei risvolti enormi nel far penetrare le informazioni che si vuole trasmettere.
D’altra parte non posso non notare che “a offerta libera” e “gratis” colpiscono i nostri recettori più predisposti a codificare il mondo solamente secondo un valore economico (il mondo è metà da vendere e metà da comprare, cita un proverbio).
Da parte mia il donare l’insegnamento in forma gratuita o a offerta libera ha sicuramente qualche base nella virtù della generosità, ma questa è solo una piccola parte dell’insieme. La convinzione è che ci siano determinati insegnamenti così importanti che non possano essere tenuti “nascosti” e che sia il compito di ognuno di diffonderli come può a tutti i livelli una volta che sono stati compresi nella loro portata.
Ovviamente questa modalità è per me anche una sfida. Non sono un volontario che offre la propria prestazione liberamente nel tempo libero. Non ho altre fonti di reddito oltre a questa e il fatto che possa continuare a insegnare in questo modo dipende da quanto le persone comprendano correttamente questa scelta.
Pensare che “a offerta libera” significhi “a buon mercato” è per me una valutazione non corretta. Allo stesso modo non si tratta di una velata allusione a non essere tirchi quando si offre, se lo si vuole fare, ma riguarda il meccanismo di ambo le parti che ripensa che dietro il dare ci sia una perdita e dietro il ricevere ci sia un guadagno (che implica una perdita della controparte e viceversa).
L’offerta libera sovverte questo schema e dice che dare è ricevere e l’incontro avviene a un livello in cui non c’è perdita, ma solo guadagno per entrambi.
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